domenica 8 giugno 2008

Pittoni riposerà a Villarios. Tre fermati, un quarto latita

La salma del sottotenente Marco Pittoni è arrivata nella serata di ieri all’aeroporto militare di Cagliari insieme ai familiari del giovane: anche il papà di Marco era un carabiniere. La salma è stata poi trasferita nella sala consiliare del Comune di Giba dove è stata allestita la camera ardente. E questo pomeriggio, intorno alle 16, sarà il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, a celebrare la messa in suo ricordo nella chiesa di San Giuseppe di Villarios. Alla cerimonia è prevista anche la partecipazione delle massime autorità regionali.
Sul fronte delle indagini da registrare la cattura di tre dei quattro uomini che componevano il commando assassino. Sono tutti di Torre Annunziata Dietro di sé la banda halasciato molte tracce, mostrando una imprudenza dilettantistica del crimine. E gli errori sono risultati fatali. Con un’indagine-lampo i carabinieri sono riusciti a intercettare e a catturare, nel giro di poche ore, tre dei quattro autori della rapina durante la quale ieri è stato ucciso il tenente dei carabinieri. È stato lo stesso pm, Amedeo Sessa, che conduce le indagini, a ricordare dall'altare la figura della vittima ha detto: "li abbiamo incastrati, ora devi solo riposare in pace". Una inchiesta che sembra essere indirizzata nel verso giusto, grazie alla confessione di uno degli indagati e ai risultati dei rilievi eseguiti dai Ris, elementi che hanno indotto i magistrati a emettere tre decreti di fermo. I destinatari sono tutti giovani di Torre Annunziata, con precedenti penali ma non affiliati a nessun clan camossitico. I tre rispondono ai nomi di Giovanni Fontana, 21 anni, Fabio Prete, 19 - che durante la fuga era stato ferito a un braccio da un proiettile esploso da un carabiniere all'esterno dell'ufficio postale -, e Antonio Palma, 33. Ora è caccia si concentra sul quarto uomo, un 36enne, accusato di aver sparato il colpo di pistola che ha ucciso il tenente dell'Arma. All'operazione hanno partecipato i carabinieri dei comandi provinciali di Napoli e Salerno, coordinati dalle procure di Nocera Inferiore e di Torre Annunziata. La prima fase dell'indagine è stata basata sui rilievi scientifici. Gli investigatori hanno individuato impronte sia sul banco dove uno dei banditi era saltato per impossessarsi dei soldi, sia all'interno dell'autovettura abbandonata poco più tardi dai rapinatori. Anche l'impronta di una scarpa è risultata importante ai fini delle indagini: a casa di uno dei tre fermati, infatti, ne è stata sequestrata una che corrisponde con l'impronta rinvenuta nell'ufficio postale. Una volta identificati alcuni presunti autori, i militari hanno organizzato controlli e perquisizioni a tappeto, concentrati soprattutto nel comune di Torre Annunziata, nei quartieri ad alta densità criminale come Parco Penniniello, a Palazzo Fienga e nel cosiddetto Quadrilatero delle Carceri. (foto Unione Sarda)