
Agro Nocerino Vesuviano crocevia della nuova criminalità itinerante. Un allarme sociale che interessa un bacino di oltre settecentomila abitanti. Paesi collegati tra loro dall’asse mediano di Napoli ad Angri dalla velocissima e pericolosa statale 268, vera via di fuga per molte bande armate che ogni giorno imperversano per l’area dell’Agro Vesuviano. Un fenomeno criminale difficile da arginare. Le forze dell’ordine spesso lamentano scarsi messi e mancanza di uomini capaci di un accurato monitoraggio del territorio. La sicurezza dei cittadini dell’Agro è lasciata nelle mani e nel coraggio di pochi uomini che spesso diventano i veri martiri di una guerra invisibile, fatta di improvvisazione e tanto coraggio, proprio come quello che ha avuto, fino alla fine il giovane sottotenente dell’Arma Marco Pittoni, il suo è un sacrificio che ricorda un altro grave tributo di sangue pagato dall’arma nel lontano 1975 a d Angri. Allora a cadere sotto il fuco criminale fu il brigadiere Gioacchino d’Anna (nella foto), ricordato con l’intitolazione di un pezzo della ex strada provinciale Adriana.