giovedì 27 marzo 2008

Scafati. Difendono il loro posto di lavoro con le barricate

Barricati a 20 metri d’altezza per difendere il posto di lavoro. Il dramma occupazionale su consuma a Scafati sul cantiere del collettore sub 1 del progetto di risanamento del fiume Sarno in Via Pasquale Vitiello. 11 operai che dallo scorso 18 Gennaio protestano per il mantenimento del posto di lavoro, tutti in forza alla ditta M.g.a del consorzio di imprese Aedars, appaltata dal Commissariato Straordinario di Governo per il risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno. Sul cantiere che copre le aree di Scafati, Pompei e Sant’Antonio Abate sono in forza 36 operai , assunti il 10 Maggio 2005 con un contratto a tempo determinato. La mission era quella di realizzare i collettori del fiume Sarno. Dal 2005 un posto sicuro seppure tra alcune difficoltà di natura sindacale. Lo scorso 18 gennaio la ditta M.g.a. decide di abbandonare il cantiere con il conseguente licenziamento in tronco per gli operai. Un’azione che da il via ad una lunga ed estenuante trattativa sindacale. Un speranza di ricollocazione si prospetta lo scorso Febbraio quando alla Mga subentra un’altra ditta del consorzio Aedars , la Green Impresit, che garantisce agli operai un contratto a tempo determinato fino al 4 Aprile 2008 con una beffarda clausola vessatoria: alla scadenza del contratto per l’ottenimento della mobilità e dei requisiti di legge previsti è necessario che l’avanzamento dei lavori passi dal 62% al 70%. Intanto anche la Green Impresit si ritira lasciando il posto alla Vafra che procede con i lavori e un nuovo gruppo di operai. 36 operai del gruppo Aedars lasciano il cantiere in cambio delle garanzie di legge: il pagamento di arretrati, l’assegno di disoccupazione speciale e il trattamento di fine rapporto. Per altri 11 invece comincia l’attesa e la timore di non vedere accolte le loro richieste entro la data del 4 Aprile. La protesta inizia dopo l’ultimo incontro con il generale Mario Gamassa membro del Commissariato di Governo che paventa, agli operai, il possibile passaggio in altri cantieri. Un’ipotesi rigettata dagli 11 operai. Da qui l’estrema ratio per due di loro che decidono di barricarsi su uno dei silos del cantiere, mentre le organizzazioni sindacali si attivano inviando una richiesta di incontro urgente al prefetto di Napoli Renato Profili per spostare la vertenza dal tavolo provinciale a quello prefettizio.